Festa di Ognissanti

Novembre! Le foglie sono ingiallite, accartocciate. Si staccano ad una ad una dai rami degli alberi e mollemente cadono nel grigiore plumbeo delle giornate di pioggia; si appoggiano al suolo stanche con un fruscio lieve. Il primo tepore della primavera le aveva chiamate alla vita, il primo freddo autunnale le fa morire. E, con novembre, ritorna la festa di Ognissanti e tutti riprendiamo la strada del cimitero. Nessuno dimentica la tomba cara, ornandola di ceri, di lumini e di crisantemi, i fiori che, nella loro struggente composizione di ceppi dalle mille frange, unificano l'affetto per riversarlo in miriadi di ricordi. Dai nomi incisi sulle lapidi e sulle croci, le ricordanze dei propri cari riportano memorie, ricollegano famiglie, ripropongono, in una parola, una certezza che trae il suo significato imperituro dalla fede, per cui ai cristiani la vita é cambiata, non tolta, e il dolore e il compianto si rivestono di fiducia per la vita dell'eternità, in Dio. La sera di Ognissanti é anche tradizione consumare un piatto di castagne. La consuetudine resiste, anche se si tratta di una cosa non essenziale, di una esteriorità. Sgranocchiando il frutto sembra di rammentare i tempi andati quando, tutti riuniti nell'intimità familiare, nelle sere dei Santi, dei Morti e per tutta l'ottava, si recitava il rosario; il rosario "lungo" di tre corone che terminava con le litanie alla Madonna. Le donne sgranavano la corona, gli uomini seguivano le preghiere, i bambini si rannicchiavano accanto al fuoco di ramaglie e attendevano la fine delle preci per sentire raccontare le storie del passato. Mentre si cuocevano le caldarroste sul fuoco vivo del camino, non mancavano mai i nonni di rievocare le impressioni dei loro anni lontani, con una punta di nostalgia, anche perché quelle sensazioni erano state condivise da persone care le cui immagini si trovavano soltanto nella loro memoria. Passano gli anni, si perdono le antiche usanze, ma anche se molte distrazioni sono venute ad incunearsi nella ricorrenza di Ognissanti, rimane ancora valida in alcune famiglie l'usanza del rosario e la tradizione delle castagne, quasi a sottolineare con il frutto della stagione, una cadenza annuale contornata dagli stessi elementi da anni, forse da secoli. Ma rimane soprattutto il pellegrinaggio di affetto al camposanto che le abitudini moderne non hanno fatto dimenticare e non faranno dimenticare mai, perché il ricordo dei Defunti é una realtà che non muta e che annualmente, nel suo riproporsi, vale come un invito alla bontà, alla generosità, alla solidarietà, per sentirci degni di coloro che ci hanno preceduto.

I testi e le foto presenti in queste pagine sono stati liberamente tratti da:

"Trecate - Tracce della sua gente "

Edito a cura della Parrocchia Maria Vergine Assunta di Trecate.

Autori: G. Peretti e F. Iacometti.

 

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